Stalkers

Il Barbruto

Due anni fa stavo cercando un posto dove fare la mia festa dei Trenta e sono capitata qui una sera in cui mi annoiavo a morte e avevo cercato su un’app di eventi cosa fare in città. C’era scritto: “Concerto live dei RAO al Barbruto“.

Sarà stato per la squadratura (sala quadrata, ariosa e compatta), per le luci calde o l’arredo pensato ma non curato (sembrava più messo su da ragazzi di buongusto piuttosto che da un architetto pagato per farlo), fatto sta che l’ambientino era molto più accogliente della media. Quando si è trattato della festa, Marcello (il gestore barbuto), nell’ordine, mi ha: fatto mettere la musica che volevo fino alle 4 del mattino; fatto uno sconto sui free drink; fatto portare la torta per poi mettermela in frigo; offerto una o due bottiglie di spumante; fatto allestire il locale come volevo e in orario di apertura. Siccome a Milano non mi è mai mai mai successa una cosa del genere, mi sono commossa al punto da venirci ancora e ancora, con tutto che per indole non torno mai nello stesso posto una seconda volta.

Scusate la spatafiata, ma dato che è la prima intervista e loro sono carinissimi, ci tenevo ad aprire in pompa magna. Ah, ha risposto Cosimo (Catalano, proprietario del locale insieme al fratello Marcello) perché Marcello è allergico ai pollini, s’è preso l’antistaminico e si è addormentato cinque minuti prima dell’appuntamento.

1

Cosa ordineresti al bancone del tuo bar se tu non fossi tu?

Birra, sempre. Ma chiederei consiglio al birraio e il motivo della sua scelta.

2

Traccia l’identikit del tuo miglior aficionado.

Ragazzo di 25-30 anni con la barba incolta, post-universitario, appena entrato nel mondo del lavoro ma disposto a spendere (non spiantato), adattabile e curioso. Le serate da noi sono imprevedibili: partono a lume di candela e finiscono con trenini, limoni e stelle filanti, devi farti trascinare.

3

Il tuo cliente più assurdo?

Michele Cosplayer, lo stalker di Cristina D’Avena. Ogni giorno entra vestito diverso, da vichingo, cinese, angelo, e ha un cane-topo lungo 10 cm che si chiama Tigellino Lio. Attacca bottone con tutti e si immischia nelle conversazioni altrui. In due anni che è venuto qua non ha mai consumato.

4

Perché uno dovrebbe venire qui invece che al bar all’angolo?

Perché la qualità del prodotto, sia birra che panini, è molto alta, ma soprattutto perché chiunque entri, dal derelitto all’alto dirigente, viene fatto sentire a casa, diventa di famiglia, uno di noi.

5

Il tuo bar preferito dopo il tuo?

Il Birrificio di Lambrate, perché quelle poche volte in cui non lavoriamo e abbiamo una serata libera, ne approfittiamo per studiare un po’. E il Birrificio è aggiornatissimo.

**Barbruto è una birreria artigianale con panini gourmet since 2017. Hanno appena fatto la loro homemade beer, la Birra Bruto, piatti di cucina a bassa temperatura per mantenere inalterate le proprietà dei cibi, e presto arriveranno col brunch della domenica.