Papagayo
Il Papagayo è una mia vecchia gloria, un amorazzo di gioventù interrotto e ritrovato solo pochi mesi fa. Siccome in fondo sono una vecchia ciabatta dal cuore di panna, rimembro ancora i giorni in cui, giuovane et universitaria, mi vi recai con Dilli, Gionnie, Lalla e Pier per festeggiare il compleanno di qualcuno. Correva l’aprile 2011. Ci sono tornata nel 2014 o giù di lì, poi più niente. Era colorato, intimo e accessibile, con prezzi assolutamente nella norma (non ricordo quanto ma sicuramente non caro, ça va sans dire).
Quando sono tornata quest’estate con i colleghi, sorpresona: è partita una disco bella aggressive e a seguire limbo con un manico di scopa, altissimi livelli. Un posticino, insomma, dove la serata può svoltare. Ho parlato con Andrea e un po’ anche con Enzo, il proprietario, principi di Casa Savo(n)a (la via) ormai da decenni, ma che dico, secoli.
Cosa ordineresti al bancone del tuo bar se tu non fossi tu?
Ti direi vino, ma in realtà dipende dalla stagione: d’inverno un rosso, un Valpolicella, d’estate un Gin Tonic – perché abbiamo tante varietà di gin ma anche di acqua tonica (la Mediterranean, ad esempio, che è bella aromatica e non copre il sapore del gin come la Schweppes) – oppure un Moscow Mule, che ora va tantissimo.
Traccia l’identikit del tuo miglior aficionado.
Ce l’ho. Mr Wikipedia: cinquant’anni, papà di una bambina in passeggino che porta sempre con sé a meno che non l’abbia già messa a letto (e allora scende a farsi un goccio). Lo chiamiamo così perché sa tutto lui e si intromette nei discorsi degli altri per dire la sua. Abita qui sopra, ovviamente.
Il tuo cliente più assurdo?
Luciano (nome d’invenzione), un tizio molto cocciuto che se non gli dai la sua Tennent’s Super s’incanta a disco che gliela devi procurare altrimenti non torna più. Poi è un filo “estremista”, un nostalgico diciamo, ma è tutto chiacchiere: alla fine attacca bottone con tutti e li tratta come se li conoscesse da sempre, chiunque siano.
Perché uno dovrebbe venire qui invece che al bar all’angolo?
Perché entri e ti ritrovi subito a parlare con qualcuno e puoi fare quello che vuoi: prendere un caffè al volo, fare serata o chiacchierare soltanto. È il tuo bar sotto casa, ma più carino.
Qual è il tuo bar preferito dopo il tuo?
Il Lord in Città Studi: cocktail strepitosi, grandissima varietà di rum, ambiente intimo e raccolto, spazio piccolino. Molto caldo e curato. Non siamo loro amici, giuro! 😉