ARCHIVIO: launch party e dj set
Avvertenza: questo poardy trasuda hipsteria da tutti i pori. Ora non c’ho voglia, ma prima o poi vi farò un distinguo tra hipster, radical chic, fricchettoni e zecche (importantissimo per avere un quadro chiaro del parco antropologico della city ma soprattutto per capire a quali eventi star lontani come la peste bubbonica).
All’inaugurazione di ARCHIVIO Magazine, una rivista italiana tutta dedicata agli archivi (talmente italiana che la descrizione su Facebook è in inglese perché OMG, it sounds soooo goood), ci sarà la solita elettronichina sullo sfondo con dj sociopatico di nero vestito e aperitivo gratis. Cosa però questi hipsteracci intendano con “aperitivo” non è dato sapere, potrebbe essere un calicetto di brut come delle Cervezas Alhambra affogate nel ghiaccio. Insomma: il rischio-fail è alto.
Allora perché andarci?
- L’evento si terrà a Standards, nuovo spazio per l’arte e la musica sperimentale in quel di Dergano (comodo): non ci sono ancora stata ma le immagini su Google e Fb promettono bene e poi, mi costa ammetterlo, ‘sti hipsteracci sulle location sono fortissimi, vedasi il caso di O’ Artoteca, in via Pastrengo 12.
- Una birretta gratuita non si rifiuta mai, soprattutto se vai con un gruppo di amici e allora, tra bollicine, musichetta e trallallà, qualsiasi buco è comunque meglio del parcheggio di casa tua.
- L’unico archivio che conosco è quello di Stato di Milano dove lavorava mamma, il posto più vetusto, desueto e polveroso del mondo. Voglio proprio vedere come riescono questi a farci addirittura un magazine. Con dj set e fotografi e Fjallraven Kanken e gente che parla solo newyorkese.
- La fauna che si incontra in questi posti è meravigliosa, veramente: il tizio con l’Invicta Jolly e l’accappatoio di spugna, la coppia gay in total black con le t-shirt coi risvoltini tipo Marlon Brando in “Un tram chiamato desiderio”, il nonnino col papillon con le mani dietro la schiena esaltato per la troppa gioventù tutt’attorno, ecc. E tutti, nonnino escluso, se la credono tantissimo.
Andiamo a percularli, dai.