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5 modi per affrontare il caldo a Milano

Ok, è arrivato. Lui, il caldo porco. Anticipato da 113 servizi di Studio Aperto già da giugno, solo ora si mostra in tutto lo splendore suo e della nostra fronte, lucida come neanche i bicchieri Ikea made in Bulgaria ripassati sotto lo Svelto al limone. Ma che ne sapete voi, livornesi, baresi, reggini tutti, dell’umidità al 95% che ti fa gocciolare da fermo, del miraggio desertico di un’acqua che non c’è, della fila di 50 metri alla fontanella in Duomo? Che ne sai tu di un campo di grano poesia di un amore profano? Niente, ne sai. A te, invece, emigrato dal Sud o Mediolanensis di nascita, racconterò come fartene una ragione e resistere. Hasta la calura siempre.

1

Sei in India

Perché se vai ad Agra ce la fai benissimo e qui no? Cos’è, il sudore fa folklore solo nel Sud-Est asiatico? Bene, fai finta di essere in India, Birmania, Vietnam – insomma quei posti lì – e prendila come un’esperienza formativa che tempra lo spirito. Se invece non sei un tipo esotico, pensa allora di essere nella sauna di un relais a 5 stelle: i tuoi pori si stanno dilatando, liberi migliaia di tossine, la tua pelle ringiovanirà di 5 anni. Cambia prospettiva e vedi come ti ammazzi di caldo.

2

Tieniti buona l’amica con la casa al mare

Non ho grande simpatia per i paraculo, ma per gli opportunisti dichiarati sì. Non silurare mai l’amica con la casa al mare a meno che proprio non ti abbia fottuto il fidanzato (che poi, anche lì, magari t’ha solo fatto un favore). Chiedile senza pietà di ospitarti in questi due modi: se è easy “oh, sto morendo, vengo”, se invece è formale “che ne dici se passiamo un po’ di tempo assieme? OGGI, OK?”

3

Datti all’hygge

Ai danesi lasciamolo fare d’inverno, la nostra emergenza è ora. Se abbiamo una casa con aria condizionata, pale o due ventilatori (di meno non esiste) invitiamoci gli amici, ordiniamo una pizza, una vaschetta di gelato e chiacchieriamo fino all’alba, ma tutto a 27° e non 37. Tepore a Copenhagen, frescura a Milano, grazie.

4

Fuggi

Se in settimana non hai scampo, nel weekend non hai scuse. Per non fuggire, intendo. Scegli uno tra questi cinque posti e vai. Subito. Anche da solo, piuttosto. La piscina ora è troppo caotica e affollata, va bene solo in settimana se non lavori fino alle 18.

5

Relativizza

Ok, fuori ci sono 40°, arranchi e la fine non ti è mai sembrata così vicina, ma comunque ti va di culo. In qualsiasi punto d’Italia ti trovi, in meno di un’ora sei ad un fiume, un lago, un mare. Insomma, ovunque ci sia ristoro. E anche in Italia Milano non è quella messa peggio: Foggia e Campobasso – e sono a sud eh – sono in una conca dove non passa un filo d’aria manco a pagarlo. Bologna e Firenze, pure, sono circondate da colli che fanno muro. In pianura, vicino al delta del Po, c’è l’orrore: zanzare grosse come coleotteri, cattivissime, vedi Ferrara, Rovigo e la stessa Padova, più su. Vogliamo poi parlare di “Morte a Venezia”? Mann ha chiamato il libro così mica per niente. Potevi nascere in Russia, in Kansas o a Manila, ringrazia.