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Residenze Insensate: aperishow d’artista alla Fondazione Cravan

Ehi ehi ehi! Questa è una chiccona, proprio. Di quelle segretissime, esclusivissime, artisticissime che non puoi sapere a meno di essere nel giro giusto – e non sono io – o di avere l’amica nel giro giusto – e questa sì, a volte sono io. Veronica mi ha detto che le hanno detto che a Milano c’è una fondazione, la Arthur Cravan, che dal 2012 fa “cose cosmiche“, una piattaforma che aggrega le idee, le ricerche e le scoperte più recenti di artisti, musicisti, astrofisici, fisici delle particelle, esperti di geopolitica e chi più ne ha più ne metta. Una specie di TED ante-litteram ma senza video, insomma.
Tra i format più carini, “Conferenza Passeggiando”, dove un ricercatore spiega i suoi ultimi studi facendo su e giù come un peripatetico alla maniera di Aristotele, e “Residenze Insensate”, il programma di accoglienza artistica volto a sviluppare progetti, idee e azioni secondo tempi e spazi alternativi ai soliti ritmi di produzione e consumo. In soldoni: la Fondazione seleziona le candidature sulla base dell’insensatezza, avanguardia e originalità della ricerca e il “prescelto” viene ospitato in un appartamento di Chinatown completamente spesato per creare, con i suoi modi e tempi, qualcosa che poi, a termine residenza, possa essere presentato al pubblico. Amici pensatori e artistoidi: mettetevi in moto, il bando per la prossima residenza scade il 15 febbraio 2019.

L’ultima “vincitrice”, la blogger, autrice e curatrice d’arte di Berlino An Paenhuysen, mostrerà il risultato della sua residenza mercoledì 19 settembre dalle 19.30 alle 22.30. Parlerà di sintesi del linguaggio, storie-lampo e pensieri fugaci coinvolgendo il pubblico in piccoli esercizi a partire da un numero minimo di parole.

Si parla, si beve, si spizzica e si flirta in una location super-europea che veramente, ancora, conoscono in pochi. Manco io, per dire.

Netflix magari domani, eh.