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Il jazz manouche di Django a(l) MARE

Come vi avevo già detto qui, io di jazz non capisco una mazza. Per me è più un’atmosfera, un clima, io in panciolle su una poltroncina che bevo vino piano piano senza parlare (incredibile). Toh, può anche esserci qualche amico, ma di quelli buoni, quelli con cui puoi anche stare zitta senza dover riempire i vuoti a forza. C’è solo un musicista jazz che riconosco, mi piace e mi mette allegria, forse perché è poco jazz in senso stretto e più gipsy/ethnic/world blabla: Django Reinhardt.
Mercoledì 11 luglio alle 20 possiamo sentirlo nel cortile di MARE con il Daniele Gregolin Jazz Manouche Trio, tra un calicetto di bianco e l’altro. Io vi ripropongo un mio cavallo di battaglia: panino dallo zozzone “Isola verde” in piazza Melozzo da Forlì e poi dritti in cascina. Direttamente dopo il lavoro perché se no ciao, non uscite più.

Nel frattempo mettete Django su Spotify con candelina profumata accesa, aria condizionata e Chardonnay fresco di frigo, aaaaaah, la pace dei sensi.