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Furla Series: vernissage con concerto in Triennale

Gionnie (assistente di galleria, BFF e vecchia ciabatta di San Gottardo, ndr) me lo dice sempre: se prima si investiva nel mattone, adesso si investe nell’arte contemporanea, tipo che all’Art Basel vanno calciatori (se ti va male) o Leonardo DiCaprio (se invece sei la donna più fortunata della galassia). Insomma, l’arte va di moda. Letteralmente.
Se Prada ha riqualificato un intero quartiere sotto il vessillo della sua babelica torre dorata, Trussardi e Furla sono rimasti più schisci dandosi all’avanguardia.

Tutta ‘sta noiosissima manfrina per contestualizzarvi le Furla Series, gli appuntamenti con l’arte di Furla.

La scorsa primavera ce ne sono stati sei, tutti all’ultimo piano del Museo del Novecento, alcuni a ingresso libero, altri su prenotazione ma di quelle dove non si sa bene a chi scrivere ed è tutto misteriosamente esaurito di default. Insomma, su 6 ne ho visti 2, un po’ perché non sono nessuno, un po’ perché ucci ucci sentivo odor di failucci.

Ma veniamo a noi. Giovedì 6 settembre a partire dalle 19, in Triennale, si terrà la prima personale in Italia dell’artista coreana Haegue Yang, famosa – evidentemente all’estero – per passare dal collage ai video, dalla performance alle grandi installazioni. In apertura della mostra, un concerto di oboe e violoncello dedicato al compositore coreano (famoso per davvero, dicono) Isang Yun.

Avvertenza: le inaugurazioni in Triennale sono il Male. Di buono c’è che SE ENTRATE vedete una mostra gratis invece che a 8-10€, di cattivo che è sempre un puttanaio, specie se vi presentate dopo le 19.30. Consiglio a tutti noi di presentarsi lì alle 18.30 per non perdere la priorità acquisita. Arrivederci.