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I 10 posti più instagrammabili di Milano

Ve lo dice una che è capace di farsi un’ora e mezza di macchina solo per fotografare una cupola blu – è successo veramente ai Giardini di Villa Melzi a Bellagio, ndr – Instagram ci ha fottuto il cervello. Non per forza in senso negativo eh, però dai, quanti di noi si facevano le foto allo specchio del cesso o al piatto di farro e pomodorini preso dall’alto, prima? Per non parlare della carta da parati floreale rosa cipria della nonna o delle adorabili lucine Ikea che fanno tanto Erasmus a Copenhagen. E non vi sto neanche a dire quante volte riprovo le foto alle insegne al neon rosa finché non vengono perfettamente nitide.

Ecco allora che urge questa lista, per fare tante fotine e poi darci un taglio una volta per tutte.

1

Il quartiere delle favole

Mi piace chiamarlo così perché ho un cuore di panna, ma in realtà è una via, Lincoln, che ne incrocia altre tre, Calvi, Sottocorno e Cellini, che ha 4-5 casette su due piani color puffo, latte e menta, arancio, rosso e glicine. Stop. Ma se prendi l’inquadratura giusta, con te che fingi nonchalance allacciandoti una scarpa, è 100% Burano. E ti eviti 3 ore di Frecciarossa + vaporetto.

2

Palazzo Malpighi e le vie del Liberty

Alfons Mucha è tornato. Nell’arredo, nei gioielli, persino nell’abbigliamento (di chi se lo può permettere). L’oro, la giada e i capelli fluenti rosso naturale sono diventati l’essenza della perfezione. Fatevi un giro art-nouveau tra via Malpighi in Porta Venezia, via Mozart, via Cappuccini e via Serbelloni e avrete foto per i vostri schermi.

3

La facciata di Ivan in Piazza Calimero

Siccome noi ragazze di oggi siamo raffinate ma pur sempre umili, ci piace ogni tanto ribadire che veniamo dalla strada – I’m still I’m still Jenny from the block – fotografando murales in contesti periferici. Devono avere stile, però, ché la comunissima scritta bianca con bordo nero è tamarra. Ecco allora che c’è Ivan Tresoldi, anche detto Il Poeta, che scrive sui muri, sì, ma delle canoniche delle chiese e in modo molto romantico.

4

I murales di via Pontano a NoLo

Idem come sopra, ma in un contesto periferico per davvero. Non in centro e non sulla facciata della casa del prete. Per spiriti hard-core.

5

Il Cinemino

Dall’insegna al neon fuori alla parete new optical dentro, il nuovo cinema d’essai di via Seneca è stato fatto per essere messo su Instagram e sono certa che l’architetto sia stato il primo a pensarci. Potete limitarvi ad un caffè, non dovete fare i colti per forza.

6

Tenoha

Anche se ancora non ho capito cos’è – cocktail bar? Ristorante? Caffè? Spazio di coworking?  – questo nuovo immenso locale in via Vigevano 18 farà schizzare alle stelle il vostro hipsterometro. Lanternine colorate in cortile, arredo giapponese all’interno, è caruccio ma bellissimo. Tanto bisogna fare una foto, mica viverci.

7

Sala Venezia, Balera dell’Ortica, Arci Bellezza, Picchio, Lina

Ma come? Ancora non vi siete fatte una foto tra le lucine, il bancone, le insegne, il mobilio vetusto di questi baracci (si fa per dire, la Balera è pettinatissima) della Vecchia Milano? Non me lo sarei mai aspettato da voi.

8

Il cesso e le pareti del Dabass

Ancora non ci sono andata, ma sarà la mia prossima meta viste le fantastiche foto della mia amica nonché #igermilanese impeccabile Laila. Pare che ci sia una bella carta da parati rosa nel cesso, la più bella di tutte. E che non vogliamo farcelo, un viralissimo mirror selfie?

9

Marchesi in Montenapoleone

Beh, questo è un vero e proprio case study. Il concept, i rivestimenti e tutto sono di Miuccia Prada, in un bel verde conato di vomito post-sbornia che però ha un certo qual non so che. Pasticcini, delizie, lusso e velluto nella più antica pasticceria di Milano, dove se ti prendi una fetta di panettone sei pronto per vivere sotto i ponti.

10

Il Giardino delle Culture

La parete più fotografata ever è dello street artist Millo ed è bellissima. Certo, poi ti giri e non sai dove andare a sbattere perché in Corso XXII Marzo non c’è una fava, però la fotina vale il viaggio.