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Ultima chiamata Bali

In questo momento c’è solo una cosa che sogno più delle palme: l’aria condizionata. In casa e in ufficio c’è eh, quindi la sopravvivenza più elementare è salva, la tragedia si compie solo se voglio uscire. Ma tipo che appena esco in balcone a buttare la plastica colo subito come Martin Sheen nell’intro di Apocalypse Now. This is the end, my only friend, the end.
Ecco allora che l’unica è trovare rifugio in un museo, luogo d’arte certo, ma soprattutto di aria condizionata e toilette a costo zero, dove non ti senti depresso come al centro commerciale perché i bambini ci sono, è vero, ma sono meno molesti. E nessuna cicciona con strass sulla maglietta spinge il carrello urlando: “Simone smettila”.

Puoi anche portare un libro e accovacciarti nell’atrio che nessuno ti dice niente, al museo. Sempre sia benedetto. Siccome però andare proprio a vuoto fa brutto, ecco servita l’occasione: una mostra sui batik, i tessuti artigianali indonesiani che ispirarono i motivi fondanti dell’Art Nouveau di fine Ottocento, gli anni delle stampe giapponesi portate in Europa, dei fiori in ferro battuto, del Gauguin ormai completamente rapito dal sogno polinesiano. Gli anni, insomma, in cui l’Oriente stregava gli artisti.

“La solita mostra con quattro pezze al muro spacciate per capolavori”, direte voi. Ebbene no, non bisogna prenderla così. Non è il batik in sé, per quanto antico e prezioso, a dover destare timore reverenziale: chi l’ha fatto non si sa e ancora, se andate nell’isola di Giava, ne fanno di meravigliosi. Se siete degli esteti o fate un lavoro attinente al design, alla grafica, all’illustrazione o alle arti applicate, ammirate i colori, i disegni, l’ordito e fatevi portare lontano. Non è di questo che ci si nutre per alimentare la creatività e il buon gusto?

Anche perché è gratis, non so se ve l’ho detto.

Quando andare?

La mostra si trova all’interno dello Spazio delle Culture del MUDEC, dura fino a domenica 26 agosto ed è aperta:

  • martedì, mercoledì e domenica: dalle 14.30 alle 19.30
  • giovedì e sabato: dalle 14.30 alle 22.30