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Messico e nuvole in Floristeria

Se ripenso alla fila chilometrica che ho visto una domenica pomeriggio di metà aprile (Fuorisalone) davanti alla Floristeria, ancora mi sento male. Roba che neanche a giugno a Gardaland per salire sul Colorado Boat. Da qui il motivo per cui ancora, in Floristeria, non sono andata: lo shock. Perché io, due ore di fila e del nostro tempo, non credo francamente se le meriti nessuno.
È quindi con timore e tremore che sto timidamente valutando di salire sulla terrazza – mi rifiuto di chiamarlo rooftop – più colorata della city. Pare che sia un atticazzo pieno di banani, palme, bandierine, lucine e fenicotteri in cima a un palazzo di Via Ventura, Lambrate, e che ci vadano dj e musicisti molto bravi di musica world, anzi tropical, il vero trend dell’anno (non a caso i Selton c’hanno fatto un intero album, “Manifesto tropicale”).

Per costare non costa niente, ma mi sa che dobbiamo chiamare un certo David al 3291234297 per essere messi in lista. Che nostalgia canaglia del “Marta +2”, non succedeva dal 2005, foam party al Connie Douglas.

Il tema della festa, che parte giovedì 12 luglio e dura fino a domenica (magari dite a David quando volete andare), è il Messico. E ci scommetto 5€ (un patrimonio) che saranno tutte vestite da Frida.