Mario Schifano alla Fondazione Marconi: storia di un amore

In un momento in cui, se visiti una galleria, non capisci una mazza di quello che c’è dentro, forse vale la pena andare sul sicuro con Mario Schifano, cui la Fondazione Marconi dedica un’ampia retrospettiva sviluppata su tre piani.
Il grande gallerista, papà dell’altrettanto famoso Giò (quello della Giò Marconi), si innamorò dei quadri di Schifano al punto da chiamarlo “vulcano geniale” e volerlo a tutti i costi nel suo studio sul finire degli anni Sessanta. La mostra ripercorre gli anni del sodalizio tra il pittore e Marconi, che all’epoca gli dedicò una cosa come quattro o cinque personali. Delle opere non saprei dirvi molto, meglio andarle a vedere direttamente chiedendo alla gentil signorina dietro il Mac Pro di spiegarvi qualcosa o di sganciarvi uno dei criptici A4 che capiscono solo loro.

Da abbinare, per un sabato pomeriggio via dalla pazza folla, alla Galleria Giò Marconi qualche civico più avanti e poi ai vinelli e alle degustazioni della Terra Trema al Leoncavallo. Cosa c’entra? Niente.