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Brunch con delitto alla Società Editrice Milanese

Sento che il noir sarà uno di quei generi mai cagati che riscoprirò con avidità solo intorno ai quaranta, tipo che dopo essere diventata la massima esperta di via Gola di Dostoevskij, diventerò anche la massima esperta mondiale di Pinketts, Dazieri, Scerbanenco e basta, gli altri non li so. Sono indegna perché il motivo per cui vorrei andare, domenica alle 12.30, alla SEM – Società Editrice Milanese, è la formula intelligentissima del Book Brunch, ovvero come avvicinare la plebaglia analfabeta alla lettura sfornando pizzette gratuite.
Poi c’è anche un altro motivo: ho appena scoperto di aver fatto la barbona – “Oh ma è gratis? Accertiamocene” – sotto il post dell’evento pubblicato da Max Papeschi (che mi ha risposto pure, galantuomo). Ho passato ben cinque minuti a chiedermi dove avessi già sentito questo nome prima di googlare e scoprire che avevo visto una sua mostra alla Silbernagl Gallery Navigli dietro casa mia e che è l’autore di “Vendere Svastiche e Vivere Felici, ovvero come ottenere un rapido e immeritato successo nel mondo dell’arte contemporanea”. La sua bio, praticamente, ma anche un inno estetico-filosofico alla cialtroneria sublimata a fenomeno di massa.

Insomma, prima di Francesco Vullo (vai su Instagram), c’era lui. E c’è ancora, perché 1. Mi risponde su Facebook e 2. Presenta il romanzo con brunch “Delitto ad arte” di Sara Kim Fattorini.